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Assistenza domiciliare, le proposte di Regione Lombardia al non profit di Uneba

 

Gallera: cambiare il sistema di finanziamento, budget fisso ma più libertà per gli enti gestori

Fontana: un fondo dedicato per percorsi di accompagnamento e cura

Borghetti: dare agli enti più certezza sulle risorse

 

Venerdì si continua con confronto con medici, infermieri e assistenti sociali, assistenza domiciliare& contratto Uneba, e l'assessore regionale Bolognini

MILANO, 14 GIUGNO- "L' assistenza domiciliare è il settore che avrà maggiore sviluppo negli scenari futuri dell'assistenza: avrà un incremento esponenziale".

Così Franco Massi, presidente nazionale Uneba (www.uneba.it), in apertura del convegno "Assistenza domiciliare, a che punto siamo" organizzato giovedì 14 da Uneba nazionale con Uneba Lombardia all'auditorium San Fedele in centro a Milano.

Uneba è l'associazione di categoria di quasi 1000 enti in tutta Italia, 300 in Lombardia, nel settore sociosanitario assistenziale ed educativo, in gran parte non profit di radici cattoliche.

La prima delle due giornate di convegno è stata incentrata sul dialogo tra Uneba e la controparte politica.

Nel suo messaggio di saluto, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana ha scritto a Uneba che “sarà valutata la costruzione di un fondo dedicato, finalizzato a finanziare percorsi integrati di accompagnamento e cura, e particolare attenzione sarà inoltre rivolta alle persone con disabilità gravissima assistite al domicilio, attivando interventi a favore delle loro famiglie”.

“In Lombardia- ha detto l'assessore regionale al welfare Giulio Gallera, relatore al convegno Uneba - l'assistenza domiciliare integrata ha avuto un successo così importante che ora è necessario governarlo, perché il sistema del pagamento a piè di lista non siamo più in grado di reggerlo. Voglio arrivare a percorso in cui si lavora su profili economici definiti, ma, dato il budget fisso, ci devono essere capacita e libertà del gestore di sapersi organizzare al proprio interno. E d'altro canto ci deve essere forte responsabilizzazione nella valutazione dei soggetti che all'Adi hanno diritto”.

Per la realizzazione di questo percorso Gallera ha ribadito l'apertura e la necessità della collaborazione degli enti Uneba Lombardia. Servono, in sostanza, degli “stati generali” del sociosanitario”

In tema di politiche sociosanitarie regionali, “I nostri enti – ha detto Massi-sono disponibili a partecipare al progetto di presa in carico della fragilità avviato dalla Regione Lombardia. Ma dobbiamo puntare ad andare oltre, per una presa in carico globale dell'anziano o della persona con disabilità. Costruendo per loro un progetto di vita”.

Secondo Carlo Borghetti, vicepresidente del consiglio regionale della Lombardia, “bisogna dare più certezze sulle risorse agli enti come quelli Uneba: ad esempio, potremmo passare da una programmazione annuale ad una triennale per il Fondo Sociale Regionale”.

L'altra voce dalle regioni è stata quella dell'assessore ai servizi sociali del Veneto Manuela Lanzarin, che ha presentato il nuovo Piano Sociosanitario elaboratori dalla sua giunta. “Ha come cardini -ha spiegato Lanzarin - territorio, cronicità e non autosufficienza, e la domiciliarità ne è un elemento principe”. Si è poi soffermata sul ruolo dei centri servizi in regione, molti dei quali associati Uneba Veneto. “I nostri centri servizi hanno potenziale e know how: il nostro obbiettivo è che diventino per la Regione interlocutori unici, strutture di alta qualità in grado di offrire tanti servizi diversi, dal domicilio alla residenzialità”:

“Mi piacerebbe che la lotta alla solitudine diventasse una vera priorità e un'ossessione, in senso positivo, per il Paese”, ha detto nel suo saluto l'assessore alle politiche sociali del Comune di Milano Pierfrancesco Majorino.

"Come possiamo giocare la nostra specificità di cristiani in questo settore, in quest'epoca in cui cambia la cultura in campo sanitario?”, si è domandato, ed ha domandato, nel suo saluto, mons.Luca Bressan, vicario episcopale dell'Arcidiocesi di Milano. “Abbiamo bisogno di voi di Uneba!”, ha aggiunto, facendosi messaggero della gratitudine verso l'associazione dell'arcivescovo mons.Delpini.

Il neo ministro della salute Giulia Grillo ha inviato il suo saluto a Uneba con l'augurio di buon lavoro. “Diamo al Ministro – ha detto Massi - la nostra disponibilità totale a collaborare, come fatto con i precedenti governi, nella speranza di un reale ascolto delle nostre richieste”.

“Assistenza domiciliare: a che punto siamo?” continua venerdì 15 dalle 9.30 con gli approfondimenti sul ruolo degli erogatori , delle professioni – con i rappresentanti degli Ordini dei medici, degli infermieri, degli assistenti sociali, e nel pomeriggio il confronto sull'assistenza domiciliare nel contratto Uneba e l'approfondimento sulle tecnologie al servizio delle persone fragili. Oltre all'intervento dell'assessore della Regione Lombardia alle politiche sociali Stefano Bolognini su “Il servizio di assistenza domiciliare nel Fondo Unico Disabilità: raccordo tra SAD e ADI e prospettive di una nuova politica a favore delle persone anziane e disabili”.

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