ALZHEIMER: LA SFIDA DEL FUTURO PER I SERVIZI ALLA PERSONA
L'assistenza ai malati di Alzheimer è una delle principali sfide del futuro. Questo è emerso nel corso del convegno "Alzheimer? Ricerca, diagnosi precoce, servizi, terapie non farmacologiche", svoltosi questa mattina a Soresina (Cr) nella sala convegni della RSA Zucchi Falcina, dove i partecipanti hanno potuto anche visitare il centro diurno Alzheimer che offre attività e servizi all'avanguardia. L'evento è stato organizzato da ANSDIPP, associazione nazionale dei manager del sociale e del sociosanitario, in collaborazione con Gheron Srl, gruppo leader nel settore, che conta 11 strutture, 2.500 posti letto e un vasto piano di espansione nei prossimi mesi. L'iniziativa è stata patrocinata da UNEBA e dall'Associazione nazionale Alzheimer. L’obiettivo della giornata, che ha riunito a Soresina prestigiosi relatori ed esperti, era di approfondire quanto finora svolto dalla ricerca, analizzando servizi, terapie non farmacologiche e il fondamentale strumento della diagnosi precoce.
A dare il via i lavori, i saluti istituzionali a partire dal "padrone di casa", con l'intervento dell'AD di Gheron Srl Sergio Bariani, che ha evidenziato l'importanza di saper offrire servizi di qualità nel settore dell'assistenza alla persona. "L'Alzheimer è un tema fondamentale per i prossimi anni - ha aggiunto -: si tratta di fenomeni in forte aumento e per questo è importante affrontare tali necessità con professionalità e grande senso di responsabilità. In questo noi gestori ci sentiamo fortemente impegnati nello studiare, nell'approfondire e nel capire come essere vicini ai nostri ospiti e alle loro famiglie, sia con terapie farmaceutiche, che però non devono rappresentare delle scorciatoie, sia con metodologie non farmacologiche". Il sindaco di Soresina, Diego Vairani, nel ringraziare gli organizzatori per la scelta della location, ha sottolineato l'importanza di fare rete: "L'offerta che il nostro comune può offrire al territorio è interessante, ma se ognuno lavora per sé difficilmente riusciremo a dare una risposta completa: la mia ambizione è di creare a Soresina un tavolo del terzo settore attorno al quale far sedere tutti gli attori coinvolti".
Il presidente nazionale ANSDIPP, Sergio Sgubin, si è detto felice che l'associazione sia tornata a essere presente con il convegno odierno in una zona molto ricca di servizi e di cultura del territorio. Quindi, nel suo intervento ha messo in chiaro che "il paradigma dei servizi è completamente cambiato rispetto al passato. Ora è necessario capire che è la domanda a orientare il servizio e non viceversa. Questo è il futuro: cucire sui bisogni della fragilità e della cronicità, le strutture, le attività e i servizi. Comprendere questo cambio di passo significa poter offrire servizi di qualità. E sono molte le strutture che già lo mettono in pratica, lavorando silenziosamente e con impegno. La scelta di ANSDIPP è di parlare e far vedere le buone prassi".
Franco Massi, presidente nazionale UNEBA, ha rimarcato a sua volta che "l'Alzheimer è un tema di frontiera e inserirlo in una rete di servizi vuol dire guardare al futuro". Quindi, ha messo in guardia sulla sostenibilità dell'attuale modello universalistico, schiacciato dal calo delle risorse da un lato e da un aumento dei bisogni dall'altro. "Questo modello universalistico italiano è tra i migliori al mondo, ma per quanti anni ancora saremo in grado di mantenerlo?". Infine, ha sottolineato l'importanza di un lavoro sinergico tra tutti gli attori del settore: "Come UNEBA guardiamo con interesse ai gruppi privati perché molte indicazioni importanti arrivano dal profit. Non dobbiamo dimenticare che siamo tutti insieme in questo mondo dell'assistenza".
Si è poi entrati nella fase tecnica del convegno, moderato da Marco Bertani, presidente ANSDIPP Lombardia, con l'intervento della dott.sa Simona Gentile, Specialista in Geriatria e Gerontologia, responsabile Dipartimento di riabilitazione e CDCD Ancelle Cremona, che ha avuto il compito di aprire i lavori fornendo un ampio focus sullo stato dell'arte in materia di Alzheimer e sulle fasi critiche della demenza. Il dott. Luca Alfredo Grossi, Specialista in Geriatria ASST Crema, si è focalizzato sulla fase pre-clinica della demenza, fornendo indicazioni preziose per consentire al medico di formulare una diagnosi tempestiva riconoscendo i sintomi grazie a una check-list e a strumenti standardizzati. Inoltre, ha sottolineato l'importanza della personalizzazione del servizio di assistenza alla persona affetta da demenza.
La dott.sa Vincenza Frisardi, Geriatra, gerontologa, dirigente medico ASST Mantova, ha relazionato sui disturbi psicologici comportamentali e sulle terapie, concentrandosi sugli effetti sul paziente e sul caregiver ma anche sul "discomfort" degli operatori che sono quotidianamente a contatto con pazienti con questi disturbi.
Nella sessione "Scienze sociali ed educative” la dott.sa Anita Avoncelli, Pedagogista, esperta nella organizzazione sociosanitaria, autrice di "Intuizione montessoriane per la demenza, una nuova vision". "Bisogna che si parta da un'idea di indipendenza - ha spiegato -: ogni anziano deve potersi dedicare a ciò che lo fa stare bene. Non è un'utopia, se partiamo dal concetto montessioriano di un ambiente strutturato con oggetti e spazi che permettono alla persona di muoversi in autonomia".
Di riabilitazione cognitiva ha parlato invece la dott.ssa Giulia Rovati, Psicologa, mentre la dott.ssa Venusia Covelli, Psicologa, Professore Associato Università e Campus, Novedrate (Como) ha relazionato in merito alla medicina narrativa e all'importanza di stimolare la creatività attraverso l'esperienza del Time Slips. La dott.ssa Laura Ferro, Educatrice in RSA Fondazione “Poretti-Magnani” Onlus di Vedano Olona (VA) e Tutor area Anziani Università Studi dell’Insubria, ha posto l'accento sull'importanza di trovare il tempo per le attenzioni, per avere cura delle persone. "Le attenzioni sono la carezza più bella".
A concludere i lavori il Dott. Fabrizio Cavanna, Vicepresidente nazionale Ansdipp, che ha insistito sull'urgenza di cambiare paradigma aprendosi alla "community care", un nuovo modo di "prendersi cura" che sposa l'integrazione dei servizi e attiva una rete territoriale. Il dott. Cavanna ha infine presentato il centro diurno integrato, di recente apertura, nella RSA di Soresina: un luogo innovativo, che prevede spazi dedicati come il giardino protetto fruibile tutto l'anno, l'apertura anche il sabato, un servizio di trasporto per gli anziani. Tra gli altri obiettivi del Gruppo Gheron, di cui il dott. Cavanna è responsabile per il Nordest: l'attivazione di uno sportello per la non autosufficienza, nuove attività di formazione, l'utilizzo e la promozione delle terapie non farmacologiche e della medicina narrativa, oltre all'introduzione di nuovi strumenti tecnologici nelle strutture.