MANIFESTO PER LE RSA
PERCHÈ VOGLIAMO GARANTIRE L’ASSISTENZA AGLI ANZIANI MALATI NON AUTOSUFFICIENTI,
DIRITTO SANCITO DALL’ART. 32 DELLA COSTITUZIONE ITALIANA.
PER UN APPROCCIO GERONTOLOGICO E GERIATRICO ALLA PERSONA ANZIANA E FRAGILE
In Italia, nonostante gli ultimi dati confermino il notevole e continuo incremento del numero delle persone anziane non autosufficienti e la progressiva impossibilità da parte delle famiglie di prendersene cura a domicilio per cause sociologiche, economiche o antropologiche complesse e in parte strutturali, il sistema dei servizi residenziali continua a vivere un lungo periodo di criticità che non sembra destare la necessaria attenzione e preoccupazione da parte dello Stato e della politica.
Le difficoltà preesistenti sono state fortemente aggravate dalla pandemia da Covid-19 e poi dalla crisi economica internazionale, compromettendo una situazione già estremamente difficile a causa della cronica carenza di risorse economiche e di personale.
Al tempo stesso è cresciuto in questi ultimi anni un pregiudizio sociale nei confronti delle RSA, erroneamente etichettate come luogo di segregazione e di morte, mettendo in discussione la loro funzione assistenziale e sociale.
A fronte di tutto ciò, valorizzando le proprie competenze e mantenendo la propria missione, le RSA continuano a svolgere un’assistenza socio-sanitaria sempre più complessa, coerente con l’approccio gerontologico e geriatrico, per preservare la qualità di vita della persona anziana sotto il profilo psico- fisico, cognitivo, spirituale, sociologico e culturale.
In tal modo le RSA rivestono un ruolo fondamentale anche per ridurre il sovraccarico sul sistema sanitario nazionale.
Per queste ragioni DICHIARIAMO che:
✓ Le RSA sono strutture cruciali per l’assistenza della persona anziana fragile nella sua interezza e devono garantire il raggiungimento dell’efficace equilibrio tra tutela sanitaria, qualità della vita, livello assistenziale e intervento relazionale;
✓ L’invecchiamento è un momento dell’esistenza che deve essere ancora animato da autodeterminazione, desideri, interesse relazionale, affettività;
✓ È necessario attuare in tutte le RSA un approccio gerontologico e geriatrico inteso come approccio olistico alla persona;
✓ È necessario che i requisiti dell’assistenza in RSA siano pertanto definiti sulla base di criteri gerontologici e geriatrici, finalizzati al benessere psicofisico e alla qualità della vita degli anziani fragili;
✓ È importante che si sviluppi in modo strutturale il supporto dei geriatri e la diffusione di competenze geriatriche e gerontologiche nelle RSA e in tutti gli altri ambiti di assistenza agli anziani;
✓ È importante che le RSA siano messe nella condizione di svolgere un ruolo centrale per il territorio, in riferimento non solo alla residenzialità ma anche all’assistenza domiciliare e al co- housing, valorizzando la filiera dei servizi e le proprie competenze;
✓ Il modello di riferimento per la residenzialità in RSA deve essere specifico e diverso da quello ospedaliero, qualificandosi per un alto contenuto relazionale e protesico;
✓ È urgente sviluppare e completare il quadro normativo nazionale sulla non autosufficienza con una particolare attenzione al mondo RSA, per favorire l’approccio gerontologico e geriatrico e garantire standard di assistenza omogenei per il benessere della persona anziana e dei loro caregiver;
Per queste ragioni CHIEDIAMO che nella definizione delle prossime decretazioni ministeriali:
✓vengano definiti obiettivi, linee guida, buone prassi finalizzati ad un elevato standard qualitativo di presa in carico della persona anziana e coerenti con il sapere e l’approccio gerontologico e geriatrico;
✓venga tenuto ben presente la necessità di sviluppare il supporto dei geriatri e la diffusione diconoscenza e competenze geriatriche e gerontologiche in RSA e in tutti gli altri ambiti di assistenza aglianziani fragili;
✓si valorizzino le potenzialità delle RSA rispetto al loro ruolo nella presa in carico degli anziani fragili del territoriodi riferimento;
✓si tenga in considerazione la necessità per il personale sociosanitario di evitare sperequazioni contrattualiche impediscono sane politiche di affiliazione agli enti e una conseguente stabilizzazione del lavoro